4.3.11

sul 12 Marzo noi con L'Usb scuola Catania

L’elenco di manifestazioni pubbliche in difesa dell’istruzione si accrescerà il 12 marzo di una unità. Nella nostra città CPS (Coordinamento Precari Scuola), Coordinamento in difesa della scuola pubblica, singoli attivisti sindacali e colleghi precari e non sono pronti ancora una volta a scendere generosamente in piazza. Noi non ci saremo, pur condividendo l’indignazione per l’ennesimo attacco di Berlusconi alla scuola pubblica, che non è né il primo, né il più grave e che purtroppo supponiamo non sarà neanche l’ultimo. Crediamo che accodarsi supinamente ad una data scelta unilateralmente da un partito politico (il Pd) e supportata da uno spezzone di una organizzazione sindacale (la Cgil) renda più che mai evidente la necessità per il movimento della scuola di fare un salto di maturità politica. L’indignazione non basta più, ci vuole la capacità sindacale di organizzare il conflitto e condurre vertenze.
Come hanno scritto i nostri compagni di Palermo “solo adesso il PD, l'Unità e Repubblica indignati invitano tutti a scendere in piazza in difesa della scuola pubblica. Questo invito alla mobilitazione generale sarebbe dovuto partire quando la famigerata legge finanziaria 133 del 6 agosto 2008 (oggi siamo a MARZO 2011) ha tolto 8 miliardi di euro alla spesa pubblica scolastica (con tutte le conseguenze che ne sono derivate)?
Perchè quelli che oggi parlano a difesa della scuola pubblica non hanno detto nulla quando il Ministro Berlinguer nel 2000 istituzionalizzava le scuole paritarie (legge del 10 Marzo 2000)?
Perchè i grandi sindacati concertativi hanno organizzato un ridicolo sciopero della scuola il giorno dopo l'approvazione del decreto che reintroduceva il maestro unico?
Molti dei lavoratori che sabato 12 parteciperanno alla manifestazione queste cose le sanno, così come le sa chi almeno dal 16 ottobre va dicendo in giro della necessità di uno sciopero generale. A tutti ricordiamo che l’11 marzo l’USB, insieme con Unicobas, Slai-Cobas e Snater, ha indetto uno SCIOPERO GENERALE di tutte le categorie pubbliche e private per l’intera giornata. La controparte (Governo e Confindustria) deve capire che i lavoratori tutti insieme non intendono più pagare una crisi economica che non hanno generato. Vogliono far passare sotto silenzio il “PATTO SOCIALE” tra Governo, Confindustria, i collaborazionisti CISL, UIL, UGL e anche la CGIL che lo firma, se pur presa da timidi “dubbi”, mentre sogna la rinascita di una nuova sciagurata stagione di concertazione al ribasso. Un patto sociale, come nel resto d'Europa, necessario a “rientrare dal debito”.
Per l'Italia significa:
1. finanziarie di 45/50 miliardi l'anno, fino al 2013,
2. pensione a 67 anni per tutti (uomini e donne)
3. blocco di ogni automatismo che leghi lo stipendio all'inflazione.
I lavoratori della scuola non potranno partecipare allo sciopero generale dell’11 marzo, pochi giorni prima è già previsto un altro sciopero solo nel settore scuola e la legge 146/90 (non a caso detta “anti-sciopero”) ci impedisce di indire scioperi a breve distanza nello stesso comparto. L’USB ha cercato in tutti i modi di convincere i vertici del sindacato che ha indetto lo sciopero della scuola a convergere sulla data dello sciopero generale, ma non c’è riuscita: minoritarismo e settarismo hanno prevalso ancora.
I lavoratori della scuola potranno partecipare alla manifestazione nazionale di Roma collegata allo sciopero generale grazie ad un corso di formazione del personale della scuola (tutto), che dà diritto al permesso retribuito per l’intera giornata, organizzato dall'associazione Unicorno-L'Altrascuola iniseme a Unicobas, Usb e Slai Cobas, che si terrà a Roma.