27.4.11

Bozza decreto riapertura graduatorie: dove sono gli accordi Miur-Regione?

Dalla lettura delle varie sintesi della "bozza del decreto di aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento" non sembra comparire alcun riferimento ai lavoratori della scuola che negli anni scolastici 2009/2010 e 2010/2011 hanno lavorato in base agli accordi Miur-Regione e che solo  grazie a questi (essendo fuori dal salva-precari, ammazza-precari?) possono maturare i punti di servizio relativi al biennio 2009-2011. Non vorremmo che nel caos governativo tra pettine e non-pettine, trasferimento e congelamento, nonchè nella pantomima sindacale concertativa pronta a rivendicare "ora" immissioni in ruolo dopo aver consentito a questo governo di abbattere la scuola pubblica statale, siano stati dimenticati centinaia di lavoratori della scuola che, a causa della mannaia rigorista del Ministro Tremonti, sono riusciti ad entrare in una scuola solo in base agli accordi Miur-Regione, anche se con estremo ritardo a causa della scandalosa gestione degli stessi da parte delle regioni e con contratti para-subordinati a progetto o di prestazione d’opera. Noi dell'USB scuola siamo stati gli unici a seguire il calvario di questi lavoratori pluriabilitati costretti , dopo anni di contratti a tempo determinato, a questa nuova forma di "precarietà scolastica". Di conseguenza chiediamo con forza al Miur che ai suddetti lavoratori, che nel biennio 2009-2011 hanno lavorato in virtù dei "progetti por", siano assegnati  i 24 punti spettanti per i due anni di servizio senza procedere con "bizzarre" tabelle di valutazione che creerebbero solo caos ed ulteriori discriminazioni.

18.4.11

REPORT TAVOLA ROTONDA 12 APRILE PALERMO


La riforma Gelmini è al suo compimento: ruolo e responsabilità dei sindacati. Come ricostruire il movimento di lotta per la riconquista della scuola pubblica statale

Il 12 Aprile 2011 si è svolta a Palermo presso il Salone Valdese di Via dello Spezio la tavola rotonda, promossa dall’USB Scuola Palermo, dal titolo: “La riforma Gelmini è al suo compimento: ruolo e responsabilità dei sindacati. Come ricostruire il movimento di lotta per la riconquista della scuola pubblica statale”. Per declinare questo difficile tema l'Usb Scuola Palermo ha invitato al confronto diversi sindacati (Cobas, Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Sanlas, Gilda, Orsa e Unicobas) e tutti i lavoratori mobilitati ed auto-organizzati sul territorio. L’invito è stato accolto favorevolmente solo da una parte degli interpellati. Sono intervenuti: Luigi Del Prete (responsabile USB Scuola Palermo) Franco Tomasello (Segretario Regionale Unicobas Scuola Sicilia); Giacomo Russo (Coordinamento nazionale Precari Flc Cgil); Sandra Crisafulli (Presidente CIP Messina); Mariapia Labita (Coordinamento Precari Scuola Palermo); Barbara Evola (Precari della Scuola in Lotta). Il ruolo di Moderatore della tavola rotonda è stato ricoperto dal Prof. Agostino Aquilina, giornalista della casa editrice “La Tecnica della scuola”.
Ha introdotto il dibattito Luigi Del Prete che ha illustrato gli obiettivi della Tavola rotonda, rintracciabili, primariamente, nell'intento di avviare un dialogo costruttivo fra le varie realtà sindacali e nell'invito a intraprendere, a partire da Palermo, un percorso condiviso che consenta il superamento della frammentazione delle lotte; tutti obiettivi evidentemente disattesi dalle forze sindacali che non hanno aderito all' iniziativa (Cobas, Cisl scuola, Uil scuola, Gilda, Snals ed Orsa). Il responsabile dell'Usb di Palermo ha invitato, poi, gli intervenuti ad incentrare il dibattito sui contenuti e nei contenuti in relazione al ruolo dei sindacati nei confronti della riforma Gelmini. E' seguito il saluto di Paolo Di Gaetano (segretario regionale dell'USB Sicilia), che ha sottolineato come il problema del precariato rappresenti una vertenza fondamentale nel panorama attuale delle lotte politico-sindacali e ha rilanciato l'importanza della funzione pubblica della scuola, specialmente nel Meridione, rifiutando l'idea che una riforma del sistema scolastico possa pensare di affrontare la questione del precariato attraverso la messa in campo degli ammortizzatori sociali. Ha preso, dunque, la parola il professore Aquilina, investito del ruolo di moderatore del dibattito, continua

14.4.11

Libertà di movimento per migranti e precari della scuola

E’ questa la provocatoria proposta lanciata dall’Unione Sindacale di Base nell’ambito della tavola rotonda organizzata martedì scorso a Palermo. E anche la cancellazione di tutti gli scioperi previsti per il mese di maggio, per dare vita ad una “quattro giorni di disobbedienza" nelle scuole proprio nel periodo di somministrazione delle prove Invalsi, per lo sciopero degli scrutini di giugno.

La tavola rotonda, dal titolo “La riforma Gelmini è al suo compimento: ruolo e responsabilità dei sindacati. Come ricostruire il movimento di lotta per la riconquista della scuola pubblica statale”, si è svolta il 12 aprile scorso ed è il primo di una serie di appuntamenti programmati dall’Usb sul tutto il territorio nazionale. Per declinare questo difficile tema l'Usb Scuola Palermo ha invitato al confronto diversi sindacati (Cobas, Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Sanlas, Gilda, Orsa e Unicobas) e tutti i lavoratori mobilitati ed auto-organizzati sul territorio. L’invito è stato accolto favorevolmente solo da una parte degli interpellati. Sono intervenuti: Luigi Del Prete (responsabile Usb Scuola Palermo) Franco Tomasello (Segretario Regionale Unicobas Scuola Sicilia); Giacomo Russo (Coordinamento nazionale Precari Flc Cgil); Sandra Crisafulli (Presidente Cip Messina); Mariapia Labita (Coordinamento Precari Scuola Palermo); Barbara Evola (Precari della Scuola in Lotta). A moderare la tavola rotonda è stato Agostino Aquilina, giornalista della nostra casa editrice. Dopo i saluti iniziali di Paolo Di Gaetano (segretario regionale dell'Usb Sicilia), l'introduzione di Luigi Del Prete, ha sottolineato come la mancata partecipazione di Cobas, Cisl scuola, Uil scuola, Gilda, Snals ed Orsa ad un confronto pubblico, che mirava ad aprire un dibattito costruttivo sui contenuti e nei contenuti legati al ruolo dei sindacati in rapporto alla riforma Gelmini, sia il segno di una volontà di non superare la frammentazione delle lotte e di non confrontarsi con i lavoratori della scuola. Il dibattito ha preso le mosse dalla constatazione che “il futuro della scuola pubblica statale è tetro”, in quanto segnato da un progressivo processo di precarizzazione del lavoro e da una trasformazione globale del sistema di istruzione pubblica, anche attraverso l'applicazione della legge Brunetta che sta facendo aumentare progressivamente il potere discrezionale dei dirigenti scolastici, che introduce elementi di valutazione della professionalità docente ed avvia pericolosi processi di privatizzazione ed aziendalizzazione del rapporto di lavoro. Il confronto ha visto i coordinamenti precari soffermarsi con particolare attenzione sulla questione delle graduatorie ad esaurimento, esprimendo forte preoccupazione per l'orientamento del governo che vorrebbe bloccare la mobilità interprovinciale. L'Usb scuola Palermo, per chiarire la propria posizione, ha lanciato il motto: "libertà di movimento per i migranti e i precari della scuola", proprio per stigmatizzare le posizioni ondivaghe di tutti i sindacati concertativi che si sono espressi favorevolmente rispetto alla soluzione prospettata dal Miur. Ed ha altresì messo in rilievo l'"equilibrismo sindacale" operato dalla Flc Cgil, che ancora non si esprime chiaramente sulla questione "trasferimenti", e propone una sub-graduatoria nazionale per il ruolo, che sembra essere in palese contrasto con la recente sentenza della Corte costituzionale che ha eliminato il "criterio" delle code. A tale proposito, l'Usb scuola Palermo, ha messo in luce come qualsiasi piano di assunzioni, determinerebbe una quasi totale concentrazione di immissioni in ruolo nel nord Italia, a causa dei tagli che hanno colpito e colpiranno le ragioni del meridione. Dopo una serie di interventi dal pubblico, la tavola rotonda è stata chiusa da Barbara Battista dell'esecutivo nazionale dell'Usb, la quale, nel mettere in guardia sui processi di privatizzazione ed aziendalizzazione della scuola pubblica statale e per arginare la frammentazione delle lotte, ha lanciato una serie di proposte: ritirare tutti gli scioperi programmati per il mese di maggio; aprire una quattro giorni di "disobbedienza" dentro le scuole proprio nel periodo di somministrazione delle prove Invalsi; e rilanciare lo sciopero degli scrutini nel mese di giugno

http://www.tecnicadellascuola.it/index.php?id=31619&action=view

8.4.11

Tavola rotonda: "Come riconquistare la scuola pubblica statale"


L’Unione Sindacale di Base chiama tutti i sindacati, i comitati, i coordinamenti ed i lavoratori della Scuola, che in questi anni si sono mobilitati contro la privatizzazione, ad un atto di responsabilità verso il superamento della frammentazione delle lotte assumendo una posizione chiara e definitiva rispetto ad un semplice quesito: come si riconquista la scuola pubblica statale?
Il confronto, che si articolerà in diverse tappe sul territorio nazionale, parte il prossimo martedì 12 aprile da Palermo, dove USB ha organizzato la tavola rotonda dal titolo "La riforma Gelmini è al suo compimento: ruolo e responsabilità dei sindacati. Come ricostruire il movimento di lotta per la riconquista della scuola pubblica statale". L’iniziativa si terrà presso il Salone Valdese di via dello Spezio 43, dalle ore 16.00. State invitate tutte le organizzazioni sindacali: COBAS, CGIL, CISL, UIL, GILDA, SNALS, UNICOBAS, ORSA, C.I.P. e tutti i lavoratori mobilitati.
Dopo la mannaia rigorista voluta dal ministro Tremonti, che sottratto alla scuola pubblica 8 miliardi e 133.000 posti di lavoro, con la conseguente precarizzazione del lavoro e l'ingresso nella fascia dei disoccupati di lavoratori con alta professionalità e competenze; dopo le pseudo-riforme della scuola, anche quelle pre-Gelmini, che ne hanno cambiato il volto e la funzione sociale, il processo di privatizzazione si sta compiendo. Con lo stravolgimento dei contratti nazionali - dalla presunta valutazione alle fasce di reddito fino alla licenziabilità per “scarsa produttività”- la trasformazione delle relazioni sindacali, la regionalizzazione ed il massiccio ingresso delle fondazioni private, la scuola non è più l'ente fondamentale per lo sviluppo e la crescita della società, ma un erogatore di “servizi” in funzione degli interessi privati della produzione.
Come è stato possibile tutto questo? Quale ruolo hanno svolto i sindacati in difesa degli interessi dei lavoratori della scuola? Perché non c'è stato un fronte unitario per frenare questa deriva? I sindacati servono? A chi? Quali sono i veri obiettivi dei Governi e della Confindustria sulla scuola?

Unione Sindacale di Base Palermo
Via Michele Cipolla, n.74
Telefono Sede:091.582321 Fax:091.6120210 palermo@usb.it

Coordinamento Scuola
Telefono:3384796321,3206761657,3386243147,3208489863
palermo.scuola@usb.it
Facebook: usb scuola Palermo
http://www.usbscuolapalermo.blogspot.com/

7.4.11

Triste spettacolo di cabaret, dichiarazioni dell'assessore Centorrino: "Por regionali non salvano i precari".

Apprendiamo da un articolo del quotidiano La Sicilia che l'assessore regionale all'Istruzione Mario Centorrino ritiene che i Por-regionali "non salvano i precari" e "che se l'anno scorso la prima annualità dei progetti coordinati dai Ctrh (Centro territoriale di risorse e servizi per l'integrazione delle persone disabili) è partita a maggio - continua Centorrino - quest'anno i miei uffici si impegnano ad attivarli almeno un mese prima, cioè entro la fine di aprile".
Siamo dinanzi alla manifesta incapacità dell'assessore Centorrino, che si abbandona ad una trovata da cabaret, rilasciando dichiarazioni  "comiche" sulla pelle di migliaia di lavoratori della scuola, vittime della gestione delirante, l'articolo di La Sicilia legittima questo aggettivo, degli accordi Miur-Regione da parte dell'assessorato all'istruzione siciliana. Centorrino ammette "candidamente" ed "impunemente" tutte le incongruenze dei Por Regionali  rilevate dalla nostra organizzazione sindacale: ritardi nella partenza delle attività, tipologie contrattuali irregolari, pagamento non ancora avvenuto della prima annualità ed errori burocratici da dilettanti. 
Dopo questa ammissione di incapacità non resta che dimettersi caro assessore Centorrino(come da noi già chiesto) !!! Finalmente potremmo dire che lei ha compiuto l'unico atto "sensato" in questa storia di soprusi ed irregolarità. 

2.4.11

Report “Tavola rotonda” con il Senatore Mario Pittoni – 1 Aprile 2011

“Per portare chiarezza su nuove ipotesi di reclutamento dei docenti nelle scuole secondarie e fornire materiali di conoscenza ai docenti interessati”, l' Assessorato per l'Istruzione e la Formazione Professionale della Regione Sicilia ha organizzato, ieri, una “tavola rotonda” presso l’ Istituto Alberghiero “P. Borsellino” di Palermo.
Presenti il Sen. Mario Pittoni (Lega Nord), il Sen. Ferrara (Pdl), il Dott. Bocchieri (segreteria tecnica del  ministro), il Dott. Giuseppe Italia (vicario del vacante posto del D. G. dell’USR Sicilia), l’on.Tonino Russo (PD), l’on. Alessandra Siragusa (PD), il sen. Giovanni Pistorio (MPA).
La platea, composta da diversi rappresentanti sindacali (per l'USB scuola Palermo: Luigi Del Prete, Rita Todaro e Loredana Puccio), movimentisti e precari della scuola, ha assistito sconcertata, polemica e irrisoria all’illustrazione di una proposta che, se trasformata in legge, decreterebbe la fine di qualunque tipo di reclutamento equo per il personale della scuola.
L’obiettivo dell’incontro, infatti, era quello di illustrare i contenuti dell’ormai nota proposta di legge sulla creazione di “albi regionali”, portata avanti negli ultimi anni dal senatore leghista Mario Pittoni e secondo il quale risulta essere osteggiata dai precari del Sud a causa della dis-informazione dei quotidiani. In effetti il senatore ha dimostrato di avere perfettamente ragione: l’ipotesi da egli illustrata, nata dalla: "disomogeneità culturale presente sul territorio italiano" (antropologia Lombrosiana),  assume caratteristiche peggiori di quanto si possa pensare.
In sintesi si ipotizza la creazione di “albi regionali” (uno per ogni regione) divisi in due “settori”, denominati “A” e “B”.
Nel canale “A” confluirebbero, d’ufficio, tutti gli attuali iscritti nelle graduatorie ad esaurimento.
Nel canale “B” confluirebbero, invece, i nuovi abilitati, tanto cari alla Lega Nord e al Governo tutto che ritiene che le proprie proposte di formazione e reclutamento degli insegnanti siano le migliori esistenti e portate avanti “negli ultimi 150 anni”.
Naturalmente, d’ufficio, tutti gli iscritti del canale “A” verrebbero inseriti nella regione di appartenenza della propria provincia di riferimento (non in base a criteri residenziali o domiciliari, ma in base alla scelta della prima attuale provincia delle GaE).
Gli iscritti al canale “A”, però, potrebbero decidere di iscriversi anche in quello “B” (viceversa non sarà possibile). Come?
- il 20% del punteggio degli iscritti nel canale “A”, sarebbe riportato in quello “B”;
- il restante 80% sarebbe il prodotto di un test d’accesso (naturalmente si potrebbe pure totalizzare un punteggio basso nel test, o non superarlo affatto e quindi non riportare il 100% del punteggio che si ha nel canale “A” in quello “B”).
Secondo il verde senatore questo “doppio canale” aumenterebbe le possibilità dei “meritevoli” di trovare un lavoro: in realtà, sappiamo tutti molto bene che i posti disponibili restano quelli che sono, al netto dei tagli, quindi non comprendiamo dove si trovi questo “aumento di possibilità lavorative”.
I posti “realmente disponibili” sarebbero equamente distribuiti nella misura del 50% per il canale “A” e per il 50% per il canale “B”, ma il democratico e liberale senatore si è dimostrato particolarmente propenso ad incoraggiare il pubblico presente in sala, sottolineando che, per gli anni che trascorrerebbero dall’approvazione della proposta alle nuove forme di formazione dei futuri abilitati, i posti andrebbero assegnati per intero al personale del canale “A”.
Qualcuno potrebbe pensare che una volta inseriti in uno, o in tutti e due, di questi canali, il contratto a tempo indeterminato sarebbe assicurato. E invece no. Anche se il senatore ha riferito che gli inserimenti nel famoso canale “B” sarebbero subordinati al reale numero di posti disponibili, il tempo indeterminato scatterebbe solo dopo un periodo iniziale “di prova”, di almeno 3 anni, e previo superamento di un ulteriore concorso!
Il senatore, paradossalmente venuto “per portare chiarezza su nuove ipotesi di reclutamento dei docenti nelle scuole secondarie”, ha glissato numerose domande provenienti dai precari che, giustamente arrabbiati, hanno alzato il tono della discussione, perché sentitisi presi in giro.
Al di là delle “future” forme di formazione e reclutamento, ovviamente, ai precari preme conoscere quali saranno le modalità di aggiornamento delle graduatorie che a breve verranno riaperte. Su questo punto il senatore non ha risposto, anche se pressato da incalzanti domande. Così la stessa domanda è stata posta al Dott. Bocchieri, facente parte della segreteria tecnica del ministro. La risposta fornita è stata che anche se la Corte Costituzionale, che ha cassato l’intero articolo in cui si parlava sì delle code, ma anche del pettine, risulta apertamente “a favore del pettine”, il ministero ha interpellato l’Avvocatura di Stato per capire come muoversi (l’orientamento del ministero pare essere quello di “non riapertura” delle GaE se non ai fini dell’aggiornamento del punteggio) giacché ci ritroviamo, paradossalmente, nella stessa situazione del 2007: aggiornamento in un’unica provincia (la prima, naturalmente) senza possibilità di trasferimenti. Se l’Avvocatura di Stato darà loro parere favorevole, verosimilmente, il prossimo decreto riguardante le GaE riguarderà solo l’aggiornamento del punteggio.
Tralasciamo il resoconto delle polemiche sorte con il sen. Giovanni Pistorio (MPA) che, secondo quanto da egli stesso affermato, non conosceva neanche l’ordine del giorno della tavola rotonda e omettiamo anche il penoso racconto del  Sen. Ferrara (Pdl) che, avendo un figlio ingegnere e dottorando in Francia, ha svolto alcune “ricerche” e si è reso conto che gli amici francesi pagano meglio i ricercatori e spendono meno in istruzione ed evitiamo anche di riportare gli sgradevolissimi commenti del senatore Pittoni riguardo alle presunte valutazioni “generose” che i professori meridionali attribuiscono ai propri studenti rispetto ai docenti del Nord, maggiormente “severi”.


Al personale della scuola SI DEVONO risposte chiare ed inequivocabili, adesso! Garantire i punteggi acquisiti e smetterla con i venditori di fumo!